…mi dicono :”ti ricordi quel Mac su cui avevi lavorato? e’ fermo in una libreria…non lo usano più…lo vuoi?”
Non ricordavo nemmeno di quale modello si trattasse, ma recuperando tutto ciò che ha una mela stampata sopra….cosa potevo rispondere? Certooooo!!!
Quello che leggerete e vedrete (mi sto facendo prendere troppo da Youtube) e’ il resoconto del ritrovamento, dell’aggiornamento estetico e dell’upgrade vero e proprio del “Mac” datato 2011.
Vedrete che 10 anni dopo può ancora dire la sua…con 1 oretta di lavoro e qualche accorgimento.
In primis si deve capire cosa c’e’ dentro la scocca metallica, perché non parte e se vale la pena spendere soldi per procedere all’upgrade.
Controllando il seriale stampato nella parte inferiore scopro che si tratta di un Macbook Pro Early 2011 con processore Intel i5 (non male) , 4 Gb di Ram (un po pochini) e hard disk meccanico(!!!) da 320Gb e 5400 giri (inadeguato per i sistemi operativi odierni).
All’accensione, il sistema va in modalità di recupero. Il disco fisso e’ vuoto e stranamente non riesce nemmeno ad installare il proprio sistema operativo ( MacOS Lion ).
Prima di procedere all’upgrade voglio installare un MacOS funzionante e tenere acceso per qualche giorno il tutto per vedere se ci sono altre problematiche che vanificherebbero eventuali spese.
Stranamente non si riesce ad installare nulla dal lettore CD….mi preparo un dispositivo USB con MacOS High Sierra e avvio il tutto.
Dopo millemila minuti il Macbook torna in vita…le specifiche hardware sono quelle e gioco un po facendo qualche benchmark del disco per capirne le prestazioni.
30-40 Mb/s di trasferimento dati….troppo pochi per i sistemi operativi odierni. Il sistema infatti ha tempi lunghissimi di avvio e di conseguenza anche le applicazioni “arrancano”.
Avviato il tutto, il ripristino del lato estetico passa in primo piano. Il vecchio possessore aveva incollato adesivi glitterati/luccicanti/luminescenti sulla scocca superiore del Mac.
Orrore!!!!! Pensate che per non rigare il mio, tolgo l’orologio prima di premere qualsiasi tasto!
Quindi si scende in garage e con l’aiuto dell’onnipresente WD-40 e una spatolina di plastica mi appresto a rimuovere delicatamente gli adesivi e la colla rimasta.
Pochi minuti e scompare tutto….potenza del WD-40!
Che mi trovo do una pulizia generale con accoppiata lubrificante/sgrassatore per togliere tutto l’unto rimasto.
Infine un colpetto di aria compressa per togliere dalla ventola interna e dalle vie di areazione eventuali accumuli di polvere.
Ecco il prima e il dopo…
Dopo qualche giorno di utilizzo, promuovo il portatile a “funzionante” e mi appresto quindi a fare la spesa per procedere all’upgrade.
- Il disco meccanico viene sostituito da un modello SSD entry level (ma comunque di marca)
- La memoria ram viene espansa da 4Gb a 8Gb
- Viene rimosso il lettore DVD e installato al suo posto un caddy contenente il vecchio disco meccanico
Abbiamo quindi Ram raddoppiata e spazio disco composto da 240Gb di disco SSD per MacOS/Applicazioni più 320Gb di disco meccanico per i dati che non necessitano alte prestazioni.
Ecco la lista della spesa :
Con meno di 100 Euro ci si porta tutto a casa.
Possiamo iniziare con i lavori
Ho sostituito l’hard disk originale con quello SSD e posizionato il vecchio nel caddy installato al posto del lettore CD.
La ram e’ stata sostituita completamente e divisa su due banchi uguali (2 x 4GB) in modo da sfruttare a pieno il Dual Channel.
A parte qualche inconveniente di percorso e qualche vite persa (poi ritrovata)…si parla di circa 3o min scarsi di lavoro.
Basta un luogo pulito, un set di giraviti e una pinzetta (che io non avevo) per recuperare le viti perse 🙂
Re-installato il tutto sul nuovo hard disk (volendo si puo’ clonare il tutto) ho fatto per prima cosa un benckmark……400Mb/s contro i 40 precedenti!
Il sistema si avvia in 30 secondi e nel complesso l’utilizzo e’ scattante.
Purtroppo Apple mette un limite ai sistemi operativi installabili sulle proprie macchine e questo MacBook Pro e’ “certificato” fino al MacOS High Sierra.
Le prestazioni pero’ permettono di andare oltre e “volendo” con qualche semplice trucchetto si può patchare l’ultimo MacOS Catalina per poterlo installare anche su un vecchietto del genere.
Vecchietto si fa per dire…le caratteristiche sono diventate di tutto rispetto e a parte risoluzione di schermo e velocità della memoria ram….poco ci discosta dai modelli oggi in commercio.
Se consideriamo poi che Mac poi “invecchiano” meno velocemente rispetto ai cugini “PC”…possiamo tranquillamente ipotizzare almeno 3 anni pieni di utilizzo per questo modello del 2011.
….pensate che i video presenti in questo articolo (penalizzati dalle capacità nulle nel settore del montaggio video del sottoscritto) sono stati realizzati (anche a 1080p) con un Macbook Pro del 2010 con processore Core 2 Duo.
Alla prossimaaa