La mia vità da hobbysta viene scandita da fissazioni momentanee. Più o meno lunghe nel tempo ma che impegnano tutto me stesso nel raggiungimento di un obiettivo. In questo periodo sono fissato con la localizzazione e ricerca delle Sonde Meteo lanciate da svariati siti sparsi in tutto il mondo. Queste sonde sono costituite da un pallone gonfiato da gas che porta in orbita (fino a 32Km) una sonda munita di sensori meteo (temperatura, umidità) e Gps. Il dispositivo acquisisce questi dati e li trasmette con un protocollo chiamato GFSK via radio ad una frequenza compresa tra i 400 e i 406 Mhz.
Ascoltarle e’ già una bella esperienza, ma riuscire a decodificare il segnale, leggere i dati trasmessi e alla fine (con un pizzico di fortuna) riuscire a capire dove sono cadute analizzando gli ultimissimi dati e l’andamento del vento e’ tutt’altra cosa 🙂
Se siete incuriositi iniziate a visitare il sito Radiosondy.info . In questo portale trovare minuto per minuto le informazioni delle sonde in orbita in questo momento, quelle che hanno già fatto il loro viaggio e la predizione delle prossime che partiranno.
Muniti di radio UHF potremo sintonizzarci sulla frequenza comunicata accanto alla voce di ogni singola sonda e, una volta decollata, potremo ascoltare la sua incessante serie di dati trasmessi.
Se vogliamo spingerci oltre possiamo usare un pc munito di chiavetta SDR e software apposito per decodificare i dati e localizzare la sonda su una mappa mondiale fino a che resta ascoltabile dalla nostra postazione.
Ma noi non ci accontentiamo….questa sonda…vogliamo andare a vedere precisamente dov’e’ caduta e naturalmente andare a recuperarla!
Dal sito di Radiosondy possiamo leggere l’ultimo punto trasmesso dalla sonda (captato dai ricevitori sparsi sul territorio)…ma dall’ultimo punto al punto effettivo di caduta ci sono molti fattori che comportano spostamenti importanti.
A volte riceviamo l’ultimo punto della sonda quando e’ ancora a migliaia di metri dal suolo…..e basta un pò di vento per farla cadere a centinaia di metri dall’ultimo punto comunicato.
Immaginate la ricerca in campi coltivati con erba alta? Trovare una sonda delle dimensioni di due pacchetti di sigarette diventa quasi impossibile.
Ma la tecnologia ci viene incontro e abbiamo un paio di metodi (corredati sempre da tanta fortuna) per agevolare la ricerca.
Ipotizziamo quindi di avere una sonda in fase discendente nei pressi (km) della nostra stazione di ascolto….
…iniziamo a tenere d’occhio le coordinate e prendiamo come riferimento l’ultimo punto trasmesso prima del silenzio 🙂
Già dall’ultimo punto possiamo capire se ha senso andare a cercarla no ..
Per esempio se guardiamo l’immagine qui sopra vediamo che l’ultimo punto e’ stato trasmesso a 712mt di altezza, che il vento non era fortissimo (7km/h) e che si trovava sopra la terra ferma. Al 99% la sonda sarà caduta a pochi metri dall’ultimo punto…e quindi ha un senso andare a cercarla.
Se però ci troviamo in questa seconda condizione
…notiamo che l’ultimo punto e’ stato trasmesso a 2500mt di altezza…che c’era un bel vento (52Km) e che con quell’angolazione (36°) porterà ad un atterraggio in una zona chi sa quanto vasta….se non a mare.
Scovata una sonda “rintraccianbile” possiamo ascoltarla (anche a terra) per circa 8 ore e mezza dallo scoppio del pallone (detto Burst Killer o BK). Se abbiamo quindi la possibilità di partire subito alla ricerca muniti di una radio portatile puntata sulla frequenza di trasmissione possiamo sentire la sua voce e magari usando un’antenna direttiva capire precisamente dove andare a cercare.
Ma noi continuiamo a non accontentarci…vogliamo di più…vogliamo un localizzatore portatile!!!!
Nasce quindi dalla mente di appassionati radioamatori (Mirko Dalmonte IZ4PNN) in collaborazione con Aldo Moroni (IW2DZX), Jordan Antonio Provesi (IZ2ZUZ), Ing. Achille De Santis (IU0EUF) e Anthony Le Cren (F4GOH) un progetto che gira su una piattaforma originariamente nata per funzionare sotto la rete Lorawan chiamata TTGO.
Altro non e’ che una schedina da pochi euro corredata di processore ESP32, sistema radio a 433Mhz, wifi, bluetooth e un comodo display.
Gli appassionati hanno scritto un firmware da caricare sulla scheda e una app per Android che si collega via bluetooth alla scheda per realizzare un localizzatore vero e proprio spendendo pochissimi spiccioli.
Il progetto si chiama MySondy GO e trovate tutto il necessario (manuali, codice e documentazione) all’indirizzo : MySondyGO
A differenza della radio UHF, il localizzatore, portato nei pressi dell’ultimo punto ricevuto dalla sonda riesce a captare il suo segnale (entro le famose 8 ore e 30 di vita) e restituire sul display le coordinate precise del punto dove si e’ adagiata.
Iniziamo ad assemblarlo?
Prima di tutto c’e’ da procurarsi il materiale….io mi sono accaparrato il tutto per una versione full optional 🙂
- Scheda TTGO – Link Amazon
- Batteria da 300-900mAh – Link Amazon
- Buzzer passivo per gli avvisi sonori – Link Amazon
Ecco come si presenta la scheda
Appurato il funzionamento …. mi appresto a programmarla con la semplicissima guida presente sul sito di MySondy Go
Alla fine si tratta di installare un driver, collegare la scheda via usb al pc e caricare il firmware con un apposito software. Tempo richiesto 5 minuti.
A lavoro ultimato, resettate e dovrebbe comparivi qualcosa del genere
Collegate come da foto la batteria a litio con il connettore presente nella confezione (la batteria si ricarica direttamente dall’usb presente sulla scheda) e se volete un buzzer passivo con il + sul pin 4 della scheda e il – a GND.
Io ho scelto questo buzzer perchè ha un suono più acuto ma volendo se ne possono usare altri (passivi a piacimento)
Passiamo al contenitore….
…online se ne trovano molti da stampare…ma questi hanno una chiusura ad incastro…incompatibile con la mia mente malata 🙂
Deciso quindi di rifarlo da capo…e stamparne uno a mio piacimento.
Non e’ perfetto…non chiude perfettamente….ma mi piace 🙂
Siamo pronti a usare il nostro localizzatore….o ancora no?
Le fissazioni non sono finite….perchè l’occhio mi cade sull’antennino cinese in dotazione con il modulo radio. Da sempre queste antenne sono famose per non essere tarate “precisamente” sulla frequenza di lavoro.
Con l’ausilio di un NanoVna controllo a che frequenza risuona…..e con grande stupore vedo che non ha nulla a che vedere con le frequenze utilizzate dalle sonde.
L’antenna risuona a 480Mhz …ben lontana dai 400-406 Mhz usati dalle radisonde! Per quanto piccola e insignificante andava ritarata…..iniziamo 🙂
Per replicare la taratura un pezzetto di legno e un po di nastro adesivo mi fanno da banco di prova non conduttivo. Armato di pistola ad aria calda e pazienza tolgo il cappuccio e vedo com’e’ realizzata l’antenna al suo interno
Dissaldo il polo caldo e con un filo di rame smaltato ri-creo una spirale (diametro 3,5mm) più lunga da accorciare per risuonare alla frequenza specifica
Saldo il tutto e con una serie di “taglia spirale-rimetti cappuccio-controlla la frequenza” riesco a farla risuonare intorno ai 402 Mhz
Non ci resta che provare il tutto….
Effettivamente funziona tutto alla perfezione….primo rilevamento a 208Km…niente male!
Ora non ci resta che sperare che il vento porti qualche sonda dalle mie parti…..per iniziare la ricerca!
Alla prossima!!
Bella descrizione!
Solo una precisazione: sulle RS Vaisala di ultima produzione, il Burst Killer (BK), di default, interviene ad 8H30 dallo scoppio del pallone e non dall’orario di partenza.
Saluti
Grazie mille, apporto le modifiche
Grazie per la descrizione, ora ho capito qualcosa in più per iniziare questa interessante avventura radio.
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Giovanni
Bellissimo articolo e spiegazione.
Mi avete stuzzicato la curiosità di esplorare questo mondo.
Adesso provvedo ad acquisire i componenti e mi metto all’opera.
Saluti
Lello
grazie per la descrizione e il resto.
grazie a te 🙂